Fagioli di Pigna
Il fagiolo bianco di Badalucco , Conio e Pigna è uno dei prodotti a presidio Slow Food del territorio del parco naturale regionale delle Alpi Liguri. E' un fagiolo bianco tipo cannellino che coltivato nei tre areali ha sviluppato caratteristiche morfologiche ed organolettiche specifiche.
Pigna è uno dei borghi dell'imperiese. Luoghi di produzione del presidio Slow Food sonno: Pigna (capoluogo nonchè frazione di Buggio) e Castelvittorio.
L'areale di produzione è compreso in una fascia altitudinale compresa tra i 300 e gli 800 metri sul livello del mare, Monti Toraggio e Pietravecchia, ai piedi delle Alpi Liguri.
-Storia-
Il fagiolo bianco di Pigna è presente sui territori di Pigna, Buggio e Castelvittorio da oltre 300 anni. Vanto e orgoglio di Badalucco, dopo aver viaggiato a lungo come prodotto anonimo, è stato affettuosamente battezzato con il nome "Rundin" cui è seguito un riconoscimento ufficiale come prodotto protetto dell'arca e presidio Slow Food.
Gli antenati di questa pianta sono giunti dal Nuovo Mondo , approdando prima in Spagna per poi raggiungere la Liguria nel XVII dopo aver attraversato la Provenza. Ed è proprio sui terrazzamenti a secco dell'entroterra imperiese che il legume ha trovato il suo habitat ideale.
Le aree coltivate si trovano nelle zone denominate con il termine dialettale "abrigu", esposte al sole, su colline dal profilo dolce, con i leggeri pendii adatti alla coltivazione.
Le differenze tra le tre diverse tipologie sta soprattutto nelle dimensioni dei semi e sono da attribuirsi alla diversa composizione chimica dei terreni, dell'acqua delle sorgenti utilizzate per annaffiare e dei diferenti microclimi.
-Lavorazione-
Il fagiolo viene seminato in piccoli appezzamenti che molto spesso sono difficili da raggiungere per i normali mezzi meccanici.
In generale le colture si trovano in prossimità di piccoli corsi d'acqua o rii, questo facilita le operazione di irrigazione, sia quella tradizionale a scorrimento naturale con l'ausilio di piccoli canali, sia quella per aspersione adottando le moderne tecniche di irrigazione.
La produzione annuale si aggira mediamente sui quaranta/quarantacinque quintali. La semina a filare viene fatta a maggio. La raccolta dei baccelli, inizia a metà settembre per terminare verso la metà di ottobre.
Il prodotto essiccato è disponibile tutto l'anno.
-caratteristiche morfologiche ed organolettiche-
La pianta ha portamento rampicante e produce un fagiolo bianco tipo cannellino che, coltivato nei tre areali, ha sviluppato caratteristi che morfologiche ed organolettiche specifiche. Quello della varietà di Pigna è il seme più piccolo, con un aspetto tondo dal colore rosato, tendente al beige e la pelle molto sottile. La consistenza è carnosa, con la pasta morbida e delicata per un gustoche ha note di castagne e noci fresche.
Ovviamente questi fagioli sono molto buoni freschi, ma restano ottimi anche dopo essere stati seccati per essere utilizzati nella cucina tipica invernale. Danno il meglio di se quando consumati lessi, coditi con Olio etravergine di oliva della Riviera Ligure DOP, cui potete aggiungere se vi piace cipolla di Treschietto tagliata sottilissima, sale pepe e poche gocce di limone di Monterosso.
-commercializzazione-
Il prodotto è venduto secco, confezionato in sacchetti di iuta recanti il marchio di riconoscimento. I formati disponibili sono quelli da: 250g, 500g e 1kg. Sono garantiti solo i fagioli in quel sacchetto, con quel marchio ed accompagnati dal logo del presidio Slow Food.
-Preparazione fagioli secchi-
dopo averli tenuti in ammollo per una notte, lessare 35 minuti in abbondante acqua (aromatizzata con aglio, alloro e poco olio) per salare a cottura ultimata quando, cioè, i semi sono morbidi ma consistenti in modo uniforme (come se non ci fosse la buccia) non si devono disfare.
L'uso gastronomico varia da paese a paese, dove possiano trovare diversi piatti tipici:
-a Pigana il piatto simbolo è la capra e fagioli
-a Conio si prepara lo "Zimin", zuppa di fagioli, verdura e carne
-a Balduccio si trovano i "Friscioi", ghiotte frittelle fatte con il legume.
-Presidi Slow Food-
i presidi sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischisno di scomparire , valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniceh di lavorazione tradizionali, salvano dall'estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta...
Le informazioni sul prodotto sono state confermate attraverso un'intervista telefonica avvenuta con un produttore locale: Az Agricola Liguria da Gustare..
sittografia:
https://www.fondazioneslowfood.com
http://www.parks.it/parco.alpi.liguri
http://www.liguriadagustare.com
http://www.balducco-bio.com/storia.html